Vacanza culturale: Principali tappe della storia della Calabria

Panorama di TirioloLa Calabria presenta molteplici aree con differenti lingue, culture e tradizioni storiche che negli anni si sono incontrate e fuse in modalità differenti. Le prime tracce umane sono state datate ai 600.000 anni fa quando alcuni cacciatori, nel Paleolitico Superiore, saccheggiavano ciottoli per realizzare strumenti per la caccia. Tali remote testimonianze sono state rinvenute presso il nucleo della Calabria, precisamente a Caselle di Maida, nel punto in cui i due mari, Ionio e Tirreno, sono separati da una piccola striscia di terra di 30 chilometri.

In seguito, sulla base della naturale progressione evolutiva, l’uomo cercò ripari naturali come ampie e profonde grotte ma anche piccoli anfratti per creare una dimora per il gruppo familiare e per dar vita alle prime titubanti credenze nel sacro. Proprio in questo periodo si forma una nuova concezione di abitazione, un modo differente di vivere il paesaggio circostante che si affermerà sempre di più nel corso degli anni con le popolazioni della Calabria in un periodo non molto distante, le abitazioni in grotte.

Tali scelte non furono dettate da esigenze di povertà o di trovare un rifugio più sicuro ma per la necessità di trovare un contatto più intimo con la natura che potesse permettere una relazione diretta con il sacro. Un esempio è la grotta del Nilio ma anche le numerose cavità che caratterizzano il monte che domina la cittadina di Tiriolo.

In queste grotte, realizzate dall’uomo ma anche naturali, è possibile avvertire l’incontro tra il sacro e la quotidianità, presso Papasidero, dove è presente la grotta di Romito che custodisce incisioni di natura sacra che costituiscono il “Masso dei Tori”, presso Praia a Mare, una grotta divenuta luogo di culto nel periodo medievale. Inoltre è possibile avvertire la lunga e continua frequentazione del posto grazie alla intricata sequenza di strati di terreno, oggi visibili grazie al duro lavoro degli archeologi.

Presso Locri Epizefiri, dove si trova la Grotta Caruso, è possibile ammirare il bacino realizzato per la raccolta delle acque risalente al V e il IV secolo a.C., dove veniva praticato il culto di Afrodite, di Pan, delle Ninfe e molte altre divinità del mondo pastorale, mentre presso Stilo, un notevole centro di origini bizantine, si trova la Grotta dell’Angelo, dove possiamo ammirare alcune testimonianza pittoriche che ripropongono monaci in preghiera arrivati dal lontano Monte Athos e da varie zone dell’ecumene ortodossa.

Infine, presso la città di Pazzano, si trova il Monte Stella, oggi definito un rilevante santuario mariano cove era presente nel periodo bizantino un affresco che narrava la comunione di Santa Maria Egiziaca, una comunità femminile monastica. In seguito al periodo protostorico, periodo in cui si ritrovano numerose testimonianze di popolazioni indigene che attestano la presenza di una cultura specializzata nella lavorazione dei metalli, la Calabria sarà caratterizzata da un alternarsi di continue culture e popolazioni differenti.

In ogni fase storica della regione si ritrovano segni più o meno evidenti che hanno trasmesso un grande senso di incertezza e paura ma anche il valore della quotidianità e della sacralità riscontrabile nei pinakes di Locri ma anche il valore della tradizione e dell’ospitalità attestato dalle terrecotte di Medma o l’energia e la forza dei combattenti bretii riproposti nelle statue di Hipponion; inoltre la posizione della donna che si evince dal mito di Persefone, il profondo senso di preghiera e religiosità che si percepisce dalle icone bizantine raffigurate nelle chiese e in eremi e le numerose statue, di marmo o di legno, che ancor oggi sono il punto di riferimento per la devozione dei calabresi.