Informazioni turistiche: Vibo Valentia e i Quartieri


Vibo Marina

Il quartiere di Vibo Marina col portoZona in periferia di Vibo Valentia, Vibo Marina è caratterizzata da meno di 3000 abitanti, tale area è tra le più importanti zone industriali della provincia ma anche il suo porto che si è direzionato nel campo della distribuzione del cemento e del petrolio ma anche nel commercio di risorse ittiche e nel campo del turismo, infatti presenta numerosi collegamenti con le Isole Eolie.

Sin dal periodo magno greco era presente un porto presso Trainiti, che fu successivamente rinforzato da Agatocle nel III secolo a.C., tiranno di Siracusa e successivamente dai romani; ciò si attesta dalle numerose tracce che sono state rinvenute sul territorio come ad esempio i resti di una villa romana. In principio Vibo Marina erano nota con il nome di Porto Santa Venere, in base alla leggenda si afferma che il nome le fu assegnato da un pescatore che sulla spiaggia scoprì la statua di Santa Venere. In seguito il nome fu nuovamente modificato in Vibo Valentia, nel 1928.
 

Triparni

Foto d'epoca del terremoto del 1905 a TriparniUna frazione della città con 720 abitanti chiamati Triparnesi, il paese è posto presso la vetta di una collina che conduce a Vibo Valentia fino alla costa tirrenica. Le due vallate laterali sono attraversate dai fiumi Chirdò e Trainiti che arrivano fino al golfo fino Sant’Eufemia. Non esistono documenti scritti che attestino l’origine del nome, infatti sono note solo due versioni che sono state tramandate negli anni.

La prima ipotesi afferma che, in seguito al devastante terremoto avvenuta alla fine del secolo 1700, sopravvissero solo tre famiglie che in quel momento erano fuori sede. Da questo episodio deriverebbe il nome di “tres parentes” appunto dal latino tre famiglie in seguito mutato in Triparni. Nella seconda versione si collega il significato del termine Triparni a tre palme poste all’ingresso del paesino. L’origine del paese è da ricondurre agli anni romani, parallelamente alla storia di Bivora.

Resti archeologici portati alla luce durante gli scavi avvenuti presso la zona Porticelli attestano tali origini, infatti si presume che in tale zona ci fosse in precedenza un centro abitato. In tale area, presso un altopiano adiacente all’odierna collocazione, nacque il paesino all’epoca conosciuto con il nome di Porticelli, sin dal 1600 casale di Bivona. Negli anni del Medioevo si afferma che Porticelli fosse un centro molto attivo, infatti date le vaste distese di terra, ottime per la coltivazione, si suppone la presenza di un piccolo Feudatario e quindi di un borgo.

A causa dei diversi terremoti che caratterizzarono la Calabria, la città di Triparni fu frequentemente danneggiata con numerose vittime. Triparni assieme a Vena Inferiore e Vena formarono, nel 1807 unico comune e autonomi da Monteleone fino al 1829 quando ritornò sotto la tutela di quest’ultima.

 

Bivona

Il mare di Vibo Valentia in zona BivonaIn principio nell’area occupata da Bivona era presente una ingente insenatura che, si presume, fosse utilizzata come zona di approdo sin dal neolitico. Con la fondazione della città, i coloni ellenici edificarono un porto che nel tempo fu migliorato e perfezionato. La città fu invasa e conquistata nel 294 a.C. con Agatocle che riunì un esercito di 30.000 fanti e 3000 cavalieri, lo stesso Agatocle diede avvio ad una serie di lavori al porto e grazie al suo arsenale riuscì a costruire numerose navi da guerra.

Successivamente il porto fu potenziato per mano dei Romani e sfruttato per fini mercantili ma anche bellici. Nella città è presente un castello basso-medievale edificato per la difesa del porto antico, oggi si presenta in ottime condizioni. Proprio sul castello girano voci su numerose leggende una di questa afferma che esisterebbe un tunnel sotterraneo segreto che si estende per tre chilometri e che termina al castello di Vibo Valentia. Il castello, dopo gli attuali lavori di restauro, sarà adibito a museo.

Si ritiene che il termine Bivora sia una modificazione dell’antica Vibona, oggi Vibo Valentia, derivante dallo scambio delle consonanti V–B. Presso Bivona è possibile visitare il museo della Tonnara inaugurato nel 2004 e devastato dall’alluvione del 2006, in seguito ricostruito custodisce testimonianze delle attività pescherecce dello scorso secolo quali barche e strumenti per le attività ittiche. L’economia è basata quasi interamente sul turismo infatti numerosi sono i lidi e i villaggi lungo la costa.

 

Piscopio

Frazione di Vibo Valezia a circa 2,44 km, Piscopio è posta a 374 m sopra il livello del mare e calcola circa 3.000 abitanti.

Un tempo ricco di usanze ormai diradatesi, dagli anni '60 in poi il quartiere ha visto la nascita di diversi circoli, associazioni culturali e società sportive, che raggiunsero il loro apice tra gli anni '80-'90. Nel corso degli ultimi quindici anni è nata dal consenso popolare la "Sagra dell'Ortu" portata avanti per numerose edizioni, divenendo nota nell'intero hinterland vibonese.

L'altro grande evento particolarmente sentito e da sempre organizzato a Piscopio è la festa in onore del Patrono San Michele Arcangelo, con festeggiamenti che si protraevano per un'intera settimana. Attualmente, unico evento di rilievo è rappresentato dall'organizzazione annuale del "Presepe Vivente" giunto alla seconda edizione.