Le tue ferie a Vibo Valentia

Panorama di Vibo ValentiaIn origine la città di Vibo Valentia era un possedimento dei Bruzi che la chiamarono Veip, termine dal quale deriverà Vibo. Successivamente divenne una colonia greca conosciuta con il nome di Hipponium, nel 192 a.C. i romani vi stabilirono una colonia denominata Valentia e nel periodo imperiale fu rinominata Vibo Valentia.

Fu Municipio già con il Greci e i Romani e rapprensetò un importante poli strategico-politico grazie soprattutto alla costruzione della Via Popilia, trasformando la città in una stazione molto importante. Vibo Valentia divenne una delle prime sedi episcopali, trasferita da Ruggero il Normanno a Mileto mentre nell’Ottocento divenne capoluogo della Calabria Ultra per volere dei Francesi.

Nel periodo fascista, con Luigi Razza, il Ministro dei Lavori Pubblici, la città si rilanciò in modo innovativo per quanto riguarda i lavori pubblici. Nel 1992 si costituì la provincia di Vibo Valentia da una suddivisione del territorio che in precedenza era parte della provincia di Catanzaro.
 

Le Tradizioni Popolari: vacanza culturale in Calabria

Tipici delle tradizioni folcloristiche di Vibo Valentia e provincia sono alcuni riti religiosi, infatti il Venerdì Santo si svolge la processione dei Vari, che consiste nella sfilata di statue che ripropongono i differenti momenti della Passione e della morte di Cristo.

In occasione della domenica di Pasqua si svolge la Affruntata, due gruppi di fedeli che rappresentano la Madonna Addolorata e San Giovanni cercano Cristo Risorto. Presso San Nicolò Ricadi, nel mese di agosto, si svolge la processione a mare della Madonna delle Grazie la cui statua è trasportata su di una barca lungo il tratto di Capo Vaticano. A settembre, presso Vibo Valentia c’è l’annuale appuntamento con il festival del folclore calabrese.
 

La Gastronomia a Vibo Valentia, cosa mangiare in Calabria

Tartufo di PizzoTipica caratteristica gastronomica della città di Vibo Valentia è il sapore piccante, grazie alla presenza abbondante del peperoncino rosso. Il piatto tipico è la famosa pasta fatta in casa fileja che viene arrotolata con l’ausilio di un ferretto o un piccolo ramoscello di salice e bambù, con ovviamente ragù.

La provincia è nota per la produzione di ottimi salumi tra i quali è d’obbligo citare la ‘nduja di Spilinga, insaccato di carne di maiale e peperoncino piccante, la ‘nduja è molto utilizzata come condimento ma anche come antipasto. Molto famosa è anche la cipolla di Tropea e il pecorino del Poro e di Capo Vaticano.

Tra i dolci il tartufo di Pizzo è decisamente il più rappresentativo di tutta la regione. Molto buoni sono anche i tradizionali Mostaccioli, dolci artigianali preparati con farina e miele.
 

Artigianato: souvenir a Vibo Valentia

Molto importanti sono le tradizioni artigianali infatti noto è l’artigianato del legno tipico di Serra San Bruno, ma anche la lavorazione della radica per la realizzazione di pipe tipica della zona di Brognaturo e la lavorazione della terracotta presso Pizzo e Tropea ma anche vimini, cordami e giunchi a Soriano Calabro.
 

Monumenti e luoghi turistici a Vibo Valentia


Castello normanno-svevo

Castello Normanno-Svevo, Vibo ValentiaSi ritiene che il castello sia stato edificato dove un tempo era posta l’Acropoli di Hipponion, che proseguiva in parte verso la collina vicina. Comunemente la prima costruzione viene associata al periodo Normanno ma realmente si deve far risalire al periodo Svevo, periodo in cui Matteo Marcofaba, all’epoca il governatore della Calabria, fu incaricato da Federico II di sostenere appieno lo sviluppo della città.

Nel 1289 la struttura fu ulteriormente ampliata da Carlo d’Angiò, periodo in cui iniziò ad avere una aspetto molto simile a quello attuale. Successivamente fu rinforzato sulla difesa dagli Aragonesi nel XV secolo e in seguito dai Pignatelli verso il XVI–XVII secolo, quest’ultima modifica gli fece perdere la sua precedente funzione militare e acquisì il ruolo di residenza nobiliare.

A causa dello stato precario, venne demolito il secondo piano, in seguito anche ai danni causati dal terribile terremoto del 1783. Oggi il castello è caratterizzato da torri cilindriche, una porta con un’arcata del periodo angioino e una torre speronate, inoltre ospita il Museo Archeologico Statale.
 

Vibo Valentia: Tradizioni, folclore ed eventi

Informazioni culturali: Persefone

In base ai racconti mitologici si afferma che dove lo sperone del monte Ipponico si estende verso il mare di Lampetia, la dea figlia di Zeus e di Demetra Persefone – Kore, venne rapita da Plutone e la costrinse a raggiungere l’Averno su di un carro trasportato da cavalli rabbiosi. Il padre Zeus stabilì che la dea trascorresse i mesi invernali nell’Averno e quelli estivi sulla terra. Proprio in quel luogo fu eretto un tempio e le fanciulle dell’antica Vibo Valentia, nei mesi primaverili si vestono in festa con corone di fiori sul capo in omaggio alla dea.

 

Informazioni culturali: Diana Recco

Eroina del XVI secolo, Diana Recco visse nel periodo in cui la città era sotto il potere della signoria del duca Pignatelli che respinse pesantemente una rivolta giustiziando a morte sette cittadini e mostrando le loro teste sui torrioni del castello. Diana Recco era la figlia e la sorella di due dei ribelli uccisi, la ragazza dopo circa dieci anni si vendicò pugnalando il duca Pagnatelli.