Informazioni culturali: Cenni storici sulla città di Catanzaro

Il quartiere Lido visto dal Parco archeologico Scolacium, CatanzaroSi ritiene che in quest’area un tempo si stabilì la colonia magno greca di Skylletion, che in seguito divenne Minerva Scolacium nel periodo romani.

Alcuni studiosi vedono la nascita della città in un’antica colonia greca, un luogo che in seguito divenne Scolacium, altre ipotesi affermano che la città nacque sui resti della città di Trischines, ma ipotesi decisamente più attendibili vedono la fondazione di Catanzaro presso insediamenti presenti in modo discontinuo nell’attuale Catanzaro Marina, un tempo Teura, Santa Maria di Catanzato, posta precisamente presso il colle Trivonà e la valle del Corace che definivano l’antica “Terra dei Feaci”, alla foce del torrente, Omero narra che, che Ulisse fondò l’antica Skilletion.

Negli ultimi anni è stata riportata alla luce una necropoli greca presso il quartiere di Germaneto, verso la valle del Corace, risalente al V secolo, ritrovato anche un antico centro romano che testimonia la presenza di antichi insediamenti presenti sulla valle del Corace. In base a tali rinvenimenti è stato possibile determinare che l’attuale territorio comunale era anticamente compreso presso l’area abitata sin dall’età del ferro dal popolo del Vituli, denominazione che deriva dal simulacro del vitello, rinominanti dai greci Italoi, governati da re Italo, che diede il nome a tutta la penisola.

In base alla leggenda tramandata, due condottieri bizantini Zaro e Cattaro guidarono le popolazioni della città magno-greca di Skilletion, che corrisponde alla città romana Scolacium, presso lo Zarapotamo in un primo momento e in seguito sul Trivonà, in una fortezza militare. La scelta di tali zone è dovuta alle frequenti incursioni dei saraceni che obbligarono a spostare l’area abitata presso zone pi elevate. Questa fondazione è fatta risalire alla seconda metà del IX secolo, per volere del generale bizantino Niceforo Foce il vecchio, in un primo momento con il nome di Rocca di Niceforo.

Grazie al generale Flagizio l’abitato divenne un centro urbano a tutti gli effetti, il generale infatti fece edificare una cittadelle dotata di un recinto fortificato e di cisterne e numerose provviste di grano. L’abitato, grazie alla numerosa popolazione acquisì sempre più una forma urbana, fu inseguito incastellato e denominato Katantzàrion, con l’autorizzazione dell’imperatore.

Alcune ipotesi vedono in questo periodo la nascita e lo sviluppo di officine per la lavorazione della seta che veniva importata dall’oriente e dalle coltivazioni di gelso, proprio da questo commercio vedono la nascita del nome della città dal nome greco “Katartarioi”, letteralmente filatori di seta. Verso i primi anni del X secolo, la città di origini bizantine venne occupata dai Saraceni che vi stabilirono un emirato al quale fu assegnato il nome arabo di Qatansar.

La dominazione araba è attestata grazie ai rinvenimenti ottocenteschi tra i quali ricordiamo una necropoli nella quale furono portati alla luce oggetti con iscrizioni arabe. Nel periodo di dominazione araba gli abitati di Catanzaro si ribellarono molte volte, nel 929 in seguito ad una ulteriore rivolta e dopo essersi rifiutati di pagare i tributi a Catanzaro, la città venne pesantemente saccheggiata per volere del generale Saraceno Al-Mahdi.

Verso l’anno 1000 la città si ribellò alla potenza Saracena, ritornando per poco tempo sotto il dominio Bizantino. Fu una delle ultime città della regione che nel 1069, in seguito ad un lungo periodo di resistenza, cadde nelle mani dei Normanni guidati da Roberto il Guiscardo che edificò il Castello Normanno, da questo momento la città divenne feudo della famiglia Altavilla con il conte Rodolfo. In questo periodo la città attraversò un periodo particolarmente fiorente per il campo delle arti e dei mestieri, in particolar modo con la lavorazione della seta e numerosi scambi commerciali con le regioni italiane ma anche con paesi orientali ed europei.

Verso la metà del XIII secolo, con l’imperatore Federico II, la città di Catanzaro fu ufficialmente un possedimento della corona, in seguito feudo con le famiglie Ruffo, Caraffa e Soriano. Con i Normanni divenne Contea, allo scopo di accrescere la sua supremazia, assegnandola a Pietro Ruffo. Inizialmente, a causa di una serie di scontri con Manfredi, Pietro Ruffo perse la città, riconquistata in seguito quando Carlo I d’Angiò la consegnò al nipote di Ruffo, generale nella guerra del Vespro.

La città fu ne demanio regio per oltre quattordici anni per volere di Re Ladislao, mentre nel 1420 ritornò sotto la guida di Nicolò Ruffo che la consegnò in dote alla figlia Enrichetta che sposò Antonio Centelles. Con la ribellione di quest’ultimo, che incoraggiò le plebi rurali, Alfonso I fece nuovamente diventare Catanzaro città demaniale.

Qualche anno dopo, precisamente nel 1460, ci fu un’ulteriore guerra, in tale occasione la città di Catanzaro uccise i partigiani di Centelles. Una volta riacquistata la pace, la città di Catanzaro acquisì una serie di nuovi privilegi che favorirono lo sviluppo dell’industria della seta, che fece conoscere i suoi damaschi in tutta l’Europa. Da questo momento Catanzaro va sempre più acquisendo l’aspetto di una città aristocratica e artigianale.

Questa nuova posizione le da la giusta vitalità per assumere posizioni eroiche infatti nel 1528, riuscì a resistere all’assedio dei francesi conquistando il titolo di Fedelissima da Carlo V e l’autorizzazione ad inserire sul proprio stella l’aquila imperiale.

Inoltre la solidità economica sempre più forte ma anche militare le fece conquistare il titolo di capoluogo nel 1593 fino al 1816 quando ci fu la divisione amministrativa della provincia. Ma il suo ruolo predominate sul territorio regionale ebbe conferma nel 1970 quando venne nominata ufficialmente capoluogo della Calabria.